Resoconto periplo Sicilia.

776 km con 5735 mt di dislivello positivo in sessanta ore.

Tutto partendo da Spadafora fino a Buonfornello (Pa), passando da Catania, Siracusa, Pozzallo, Scoglitti, Porto Empedocle, Marsala, Trapani e Palermo.

E logicamente tutto in bici (muscolare).

Volevo chiudere il periplo in tre giorno, ma non ci sono riuscito.

Ho però capito poi i miei errori.

Il principale quello di essermi approcciato come se fosse in un viaggio cicloturistico, un viaggio in cui il tempo non conta. Questo con il senno di poi è stato l’errore più grave, perché questa volta contava anche il singolo minuto.

Non ho fatto attenzione al percorso all’interno delle città e questo mi ha fatto perdere ore, anche in questo caso la prossima volta mi organizzerò meglio.  

Anche sotto il punto dell’assistenza ho fatto qualche errore. Questa volta mi ero messo d’accordo con mio figlio per vederci alla fine delle tappe, questo mi ha “vincolato” alla fermata che avevo programmato. Soprattutto il primo giorno avrei potuto pedalare per qualche altra ora ma non l’ho fatto perché avevo l’alloggio prenotato. La prossima volta mi organizzerò con un camper che mi precederà permettendomi di fermarmi quando e dove voglio.

Non ho raggiunto il mio personale obiettivo ma dopo aver metabolizzato questa mia personale “sconfitta” ho trovato alcuni lati positivi.

Intanto ho battuto il mio record personale di percorrenza (308 km in un giorno). Parimenti ho battuto il mio record personale di dislivello in un’unica pedalata (oltre 2100 mt).

Come se non bastasse ho visto nuovamente dei luoghi bellissimi. Luoghi come lo stretto di Messina, il litorale di Giardini Naxos, i templi di Agrigento le saline di Trapani.

Ho dato nuovamente voce a tutti i volontari della Misericordia, dell’Admo, dell’associazione Fabrizio Ripa e del CFU Italia. Tutte persone che quotidianamente si spendono per cause importanti e meritevoli di attenzione.

Ultima ma più importante soddisfazione quella di aver contribuito alla maratona Alzheimer, una manifestazione che ha unito con lo stesso obiettivo più di 4000 persone in tutta Italia. In questo caso sono risultato colui che ha contribuito di più a livello nazionale, con 860 km “donati” alla causa comune, una causa che puntava a dar voce a tutti coloro che sono ammalati di questa malattia degenerativa.

Questa forse è la vittoria più grande, perché mi ha portato a pedalare come nel mio “A Londra ma…in bici” non con qualcuno ma PER qualcuno, e quando si fa qualcosa PER qualcuno la soddisfazione è sempre, almeno per me, molto grande.  

Riuscirò la prossima volta? Non so ma sicuramente ci riproverò dando nuovamente tutto me stesso e imparando dagli errori fatti.

Domenico

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Una risposta

  1. Michele ha detto:

    Imparare dai propri errori è il modo più efficace per non ricommetterli.

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