Sua maestà …il Colosseo.

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L’attesa di partire è una parte integrante del viaggio, ultimamente a causa della grande rete questa affermazione ha preso una valenza diversa, ma ancora rispecchia appieno il piacere di viaggiare.

L’attesa di conoscere un posto nuovo, perdersi nel pensare cosa si troverà, programmare le visite dei posti che poi si vedranno, questo è per me l’inizio stesso del viaggio.

Ricordo il mio primo viaggio da solo, era per fare un concorso e io appena diciassettenne senza conoscere nulla della vita che c’era fuori dal mio paesino, partii senza informarmi di nulla e con nessuno.

Finito il concorso mi ritrovai a vagare per una città che per me era sconosciuta, Roma, cercando nel pomeriggio a mia disposizione prima di riprendere il treno (allora si viaggiava SOLO in treno) di trovare il Colosseo.

Non so a quante persone domandai la strada (allora non c’erano GPS ma solo cartine) ma so la mia soddisfazione nel momento in cui uscendo dalla metropolitana mi trovai al suo cospetto.

Quanta gente che c’era…forse è quello che mi è rimasto più impresso, di tutte le età e razze, tutti a cercare lo scorcio migliore per ammirare l’antico anfiteatro.

Girai anch’io attorno ad esso e poi mi fermai estasiato a guardare la gente che camminava, una fiumana come mai avevo visto a Spadafora se non alla festa del paese (che purtroppo imperterrita sopravvive).

Persi tanto di quel tempo che quasi stavo perdendo il treno, ma fu per me un’esperienza nuova e del tutto soddisfacente.

Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, ma ritornare nella città eterna mi riporta alla memoria a quei giorni, giorni che spero siano identici per ogni giovane diciassettenne che inizia a viaggiare ai nostri tempi.

Domenico

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