Hola amiciiiii

Romano Domenico un maresciallo della guardia di Finanza che lo scorso Luglio ha portato a termine un’impresa in bici, raggiungere in solitaria l’Inghilterra partendo niente di meno che dalla Sicilia. Domenico ha unito la sua passione per la bici con la solidarietà, per questo ha pedalato con i vessilli di quattro associazioni di volontariato, ma andiamo con ordine:

Come è nato questo progetto Domenico?

“”Il viaggio è nato per una sfida con mio figlio che vive a Londra, durante la preparazione mi sono detto perché non unire qualcosa di piacevole con qualcosa di utile e allora ho cercato di veicolare il concetto del volontariato, quel qualcosa fine a se stesso che centinaia di migliaia di persone fanno per aiutare terze persone”

Raccontaci un po’ quest’avventura incredibili, partendo forse dalla domanda più scontata… quanti chilometri hai fatto ogni giorno?

“”si in effetti è la prima curiosità che la gente ha, diciamo una media di un centinaio, l’intero percorso infatti è stato di oltre 2800 km per 31 giorni di tempo e 27 giorni di pedalate. Il tempo medio trascorso in sella al giorno è di circa 8 ore, ci sono state tappe molto corte come quella che mi ha portato in cima alle alpi di sole 37 km, ma anche tappe lunghissime come quella del mio arrivo a Pavia di oltre 160 km””

I punti più difficili?

“”ho oltrepassato il confine italiano scalando in bici il Gran San Bernardo e quella è stata sicuramente una giornata dura ma densa di soddisfazione, la giornata più pesante è stata però in Francia all’arrivo a Seveux, partivo da Pontarlier e la tragica notizia della scomparsa di un collega/amico mi ha dato una mazzata incredibile svuotandomi psicologicamente, la mattina dopo ho dovuto fare uno sforzo mentale incredibile per rimettermi in sella””

Ma alla fine hai ripreso la bici….

“si non aveva senso abbandonare un impresa che anche Mario aveva incoraggiato, fino alla sera prima mi aveva mandato un messaggino di sostegno e l’essere arrivato a Londra è stato dedicato anche a lui che amava tanto la vita””

E invece le maggiori soddisfazioni?

“per prima cosa aver finito l’impresa che mi ero prefissato, è stata un esperienza incredibile che mi ha arricchito sotto il punto di vista umano. Poi il fatto di essere stato seguito da migliaia di persone e non ultima quella di essere stato ricevuto dal console generale a Londra, la massima istituzione italiana nella capitale inglese””

Bici e volontariato insomma un connubio a prima vista inconciliabile che si è rivelato vincente…

“”a prima vista si ma se ci pensiamo bene il cicloturista è molto vicino al volontario, egli per passione, cosi come i volontari, fa delle cose a prima vista sembrano quasi impossibili. Io con la mia bici ho fatto da cassa di risonanza a tutti costoro, persone che donano il loro tempo per combattere le loro personali battaglie siano essi legate alla raccolta fondi o alla ricerca, all’intervento o al ripristino della cultura della legalità.

Secondo te la cultura della legalità può coesistere con la bici?

La bici può servire a veicolare il piacere della vita e a fare da cassa di risonanza per coloro che combattono la criminalità. Tra l’altro è proprio la cultura della legalità che mi ha fatto conoscere il Parlamento Internazionale della Legalità, istituzione alla quale ho aderito con convinzione ed entusiasmo. Con il presidente Mannino ci siamo subito capiti, probabilmente siamo sulla stessa lunghezza d’onda, parlando del mio progetto appena concluso è nata l’idea di organizzare una pedalata per la legalità che mi porterà il prossimo maggio a Monreale per festeggiare l’anniversario della fondazione del Parlamento ””

Puoi darci qualche dettaglio in più su questo progetto?

Le tappe sono in via di definizione, ci sto “lavorando” insieme a Niccolò in maniera tale da poterle presentare il sette settembre prossimo a Monreale durante il terzo convegno del Parlamento, un convegno che vedrà la partecipazione di molte personalità della società civile e nella quale avrò l’onore di parlare per qualche minuto della mia pedalata per la legalità”””

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