Cicloturismo dovunque?

Oggi ho piacevolmente dialogato con una ragazza. La discussione verteva sul fatto se è possibile fare cicloturismo in ogni parte della nostra bellissima terra, isole minori comprese.

La mia risposta è stata immediatamente SI. Chi va in bici non si preoccupa delle avversità e riesce ad adattarsi quasi ovunque. Questo significa che non vi è un posto in Italia e nel mondo immune dalle nostre biciclette.

Alcuni distinguo sono ovviamente necessari.

Il cicloturista classico non ha bisogno di moltissimi accorgimenti, accorgimenti che però facilitano la vita di ognuno di noi. Averli rende un percorso preferibile rispetto ad altri.

La presenza di percorsi sicuri e ben segnalati. Questo è ad esempio una delle discriminanti che nella fase di studio (quella per intenderci preventiva al viaggio) fa pendere la bilancia nella scelta di un itinerario.

Nel mio “A Londra ma…in bici” ad esempio dopo i consigli di un amico ho scelto di ricalcare quasi integralmente la Via Francigena. La scelta è stata ripagata nel momento in cui sono riuscito a trovare un posto letto nelle strutture dedicate all’accoglienza pellegrina.

Un’altra variabile da prendere in considerazione è la facilità di arrivare sul luogo di partenza del proprio viaggio. I collegamenti sono adeguati? Il costo è confacente? Gli orari di arrivo e partenza sono comodi?

Qualsiasi di questa variabile negativa può far dimenticare il paesaggio più bello. Per esempio se per arrivare sul luogo di partenza devo spendere 300 euro di biglietto, automaticamente quel posto ha alte probabilita di essere scartato dalla mia lista di desideri.

Un’altra variabile è quella senza dubbio legata alla presenza di eventuali servizi in loco, vi sono strutture alloggiative dedicate ai ciclisti? (i cosiddetti Bike Friendly). Ci sono servizi di noleggio di bici e quanto costano? (In caso si volesse viaggiare senza la propria due ruote). Ci sono officine dove poter trovare qualche pezzo di ricambio?

Queste sono solamente alcune delle variabili che si potrebbero prendere in considerazione, variabili che possono essere superate solamente con l’intervento prima delle amministrazioni comunali/statali e poi con l’intervento degli imprenditori privati.

Perché alla fine ci si deve ricordare che il cicloturista e il cicloturismo può essere piacevole per chi lo pratica, ma può essere anche un affare per tutti coloro che lo incentivano.

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