L’obiettivo 2025

Chi non ha mai sognato di indossare la maglia della Nazionale Italiana? Chi non ha mai desiderato percorrere le strade del nostro Paese – e magari anche quelle oltreconfine – con il tricolore che risplende orgoglioso sul petto? È un’idea che accarezza la mente di tanti, un desiderio che nasce dal profondo, una fiamma che brucia dentro ogni atleta, ogni sportivo, ogni ciclista che sente di poter dare qualcosa in più.

Chiamatelo sogno, chiamatelo obiettivo, chiamatelo come preferite, ma per me non è solo una speranza lontana, è qualcosa di concreto, un traguardo che porto nel cuore e che inseguo con passione, con impegno, con sacrificio.

Io quella maglia la voglio. La voglio perché non è soltanto un riconoscimento, un simbolo di appartenenza o un titolo da esibire. Per me è molto di più: è la rappresentazione di ogni chilometro macinato in sella alla mia amata bicicletta, di tutte le albe che mi hanno visto partire e di tutti i tramonti che mi hanno accompagnato verso casa. È il sudore che scivola lungo la schiena durante una salita interminabile, il vento che taglia il viso nelle lunghe discese, la fatica che si trasforma in adrenalina quando le gambe bruciano ma la mente continua a spingere.

La voglio perché significa incontrare tante nuove persone, ciclisti appassionati come me, compagni di viaggio e di sfida, con cui condividere momenti unici, racconti di strada, esperienze di vita. Perché significa scoprire nuove strade, attraversare borghi e campagne, ammirare paesaggi che solo chi pedala può davvero apprezzare fino in fondo. Ogni curva, ogni salita, ogni tratto d’asfalto ha una storia da raccontare, una storia che si intreccia con quella di chi la percorre.

Negli anni ho avuto la fortuna di pedalare in tantissimi luoghi, sia in Italia che all’estero. Ho scoperto territori meravigliosi, ho affrontato percorsi impegnativi e panorami mozzafiato, ho vissuto emozioni che solo chi ama questo sport può comprendere fino in fondo. Ogni viaggio, ogni avventura in sella ha lasciato un segno indelebile dentro di me.

Ho inseguito tanti obiettivi, alcuni raggiunti con soddisfazione, altri sfuggiti per un soffio, lasciandomi un senso di incompiuto ma anche una voglia ancora più grande di riprovare, migliorare, superarmi. Negli ultimi anni, un nuovo obiettivo ha iniziato a prendere forma dentro di me, diventando sempre più chiaro, sempre più forte: quella maglia azzurra.

Lo scorso anno noi randoneur siciliani abbiamo avuto la possibilità di conquistarla completando la leggendaria Sicilia No Stop. Per me, purtroppo, l’impresa si è fermata prima del traguardo. È stata una delusione, inutile negarlo. Ma se c’è una cosa che il ciclismo insegna, è che ogni sconfitta è solo un nuovo inizio. Ogni caduta è un’opportunità per rialzarsi, ogni ostacolo è una prova che serve a temprare la determinazione.

Quest’anno pensavo di non avere la possibilità di riprovarci. Guardando il calendario siciliano, c’erano la 200 km, la 300 km e la 400 km, ma mancava la “lunga”, l’ultima tappa necessaria per completare la “quaterna”. E per motivi personali, non avrei potuto lasciare la mia Sicilia alla ricerca di una manifestazione altrove.

Ma lo sport è imprevedibile, e la vita – così come la strada – sa regalare sorprese quando meno te lo aspetti. E proprio quando pensavo che questa occasione fosse sfumata, all’orizzonte è apparsa una nuova possibilità. Un evento che sembrava un miraggio, ma che pian piano ha preso forma in modo sempre più concreto: la 600 km organizzata dagli amici di Barrafranca (EN).

Un evento che profuma di sfida, di resistenza, di passione pura. Un’opportunità per rimettermi in gioco, per mettere alla prova me stesso, per riprendere il filo interrotto e tornare a inseguire il mio sogno.

E allora mi sono detto: perché non riprovarci? Perché non affrontare di nuovo la strada con rinnovato entusiasmo, con quella scintilla che brucia ancora più forte dopo ogni caduta?
Un sogno condiviso

Spero che, come me, tanti altri cicloamatori e sognatori inguaribili decidano di raccogliere questa sfida. Spero di vedere le strade della nostra splendida terra animate da centinaia di pedalatori, ognuno con la propria storia, con il proprio sogno, ma tutti uniti dalla stessa passione.

Perché il bello di questo sport è che non è mai solo una questione di gambe, ma di cuore, di testa, di emozioni. Non è solo arrivare al traguardo, ma godersi il viaggio, imparare, crescere, condividere.

A tutti voi che, come me, inseguite i vostri sogni a colpi di pedale, auguro buona strada. Che sia lunga, impegnativa, faticosa, ma sempre, sempre piena di emozioni e soddisfazioni. 🚴‍♂️🇮🇹

ps per chi fosse interessato qui il link di ari audax e della manifestazione.

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