La Sicilia No Stop

Come sapete, nei giorni scorsi ho partecipato alla Sicilia No Stop, una delle randonee più dure del circuito italiano sotto l’egida di ARI Audax. Quest’anno, oltre all’intero periplo della Sicilia, la gara prevedeva anche la scalata dell’Etna.

Inizio con l’unica nota negativa della manifestazione: non sono riuscito a portarla a termine. Mi sono ritirato dopo circa 580 km, nei pressi di Cinisi, dopo Palermo. Ho abbandonato perché ero al limite del tempo massimo di 75 ore e, per rispettarlo, avrei dovuto pedalare due notti e un giorno praticamente in solitaria. Sebbene sia stata una decisione sofferta, riflettendo sulle parole di un amico che mi ha suggerito di affidarmi alla saggezza alla mia età, ho scelto di non rischiare ulteriormente. Avrei potuto farlo? Certamente, ma mi sono chiesto se quel rischio valesse la soddisfazione di raggiungere l’obiettivo. La mia risposta, pur con qualche esitazione, è stata: NO, non vale la pena rischiare!

Probabilmente, la mia repulsione per le salite e la gestione della prima parte della gara, affrontata più come un cicloviaggiatore con diverse soste, piuttosto che come un randonneur, hanno contribuito alla mia decisione.

In futuro, mi impegnerò a migliorare in questi aspetti e soprattutto cercherò di rifare la Sicilia No Stop. Ora, passiamo agli aspetti positivi, che sono molti. La Sicilia No Stop mi ha permesso di:

  • Testare i miei limiti e capire come non impostare manifestazioni di questo genere.
  • Comprendere che, se voglio portare a termine randonee con salite importanti, devo migliorare assolutamente in salita.
  • Pedalare per l’ennesima volta nella mia bellissima terra.
  • Completare, pur con estrema fatica, la scalata dell’Etna, cosa che fino a poco tempo fa non avrei nemmeno considerato.
  • Conoscere persone straordinarie che fanno della bicicletta un vero e proprio stile di vita.
  • Apprezzare ancora una volta la grande passione degli organizzatori, capaci di mettere su eventi di tale genere con un’organizzazione a dir poco perfetta.

Alla fine, come vedete, ci sono più aspetti positivi che negativi (anche se quest’ultimo mi fa “rosicare” parecchio). Concludo ringraziando Totò Giordano, vera e propria anima della Sicilia No Stop, e facendo i complimenti a tutti coloro che hanno portato a termine l’evento. Saranno loro il mio stimolo per rifarla e cercare di completarla.

Ringrazio mia moglie, che mi ha sempre supportato e sopportato, e senza la quale nessuna mia “pazzia” sarebbe possibile. E come non ringraziare tutti voi che mi avete seguito? Spero che continuerete a farlo.

P.S. Il mondo delle randonee è bellissimo e non sarà il mio ritiro a farmelo abbandonare.

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