Gennaro ed Enrico, amici di bicicletta.

Coast to Coast negli USA, un viaggio classico che è sempre nella testa di tutti i cicloviaggiatori, Gennaro ed Enrico partiranno a breve per questa nuova avventura, ecco a voi le loro emozioni, la loro filosofia di viaggio, le loro aspettative. Ho provato ad intervistarli in “remoto”, ne è nata una discussione gioiosa e dalla quale trarre infiniti spunti.

Gennaro e Enrico  benvenuti nella mia piazza virtuale, siete all’antitesi nell’età anagrafica come è nata la vostra passione?

Gennaro:” Grazie per l’invito Domenico, eh già ci passiamo giusto qualche anno. Io sono dell’88 e settimana scorsa ho compiuto 31 anni. Enrico ne ha giusto qualcuno in più. Viaggio in bici da tanti anni prima quando potevo ed ora lo faccio a tempo pieno con il mio progetto  del giro del mondo in bicicletta Nomad 3.0″ (qui il sito)

Enrico “La passione per la bicicletta nasce piano piano nel tempo. Dapprima è mezzo per andare a scuola, poi per andare al lavoro, infine per viaggi sempre più impegnativi………”

Avete a quanto leggo sul web molta esperienza all’attivo, cosa vi aspettate da ogni viaggio?

Gennaro “Bhe io ho cominciato nel 2012 con la Grecia in TallBike. Un’esperienza incredibile che mi ha aperto un mondo da scoprire in bicicletta. Ho imparato a non alzare mai le aspettative bensì abbassarle per essere soddisfatto di tutti i traguardi che ottengo. Di sicuro mi aspetto avventure e emozioni e questa volta ne prevedo veramente tante.”

Enrico “Come ho accennato prima, ho iniziato girovagando nelle regioni dell’Italia meridionale, poi Provenza, Croazia, le ciclabili dell’Inn, Danubio. Il momento importante che mi ha fatto decidere di intraprendere viaggi in completa autonomia è avvenuto durante il cammino francese da Saint-Jean pied de port a Santiago de Compostela. Verso sera con un gruppo di amici siamo arrivati in un ostello  a Ventosa, località che si trova vicino a Burgos. La proprietaria della struttura ci ha accolti calorosamente e si è attivata con solerzia per mettere al riparo le nostre biciclette. Dopo un po’ è arrivato anche il furgone che ci trasportava l’equipaggiamento, non riesco a raccontarvi il suo disappunto e delusione che sbottò “ma voi non siete pellegrini, solo turisti”. Da quel momento, nei successivi viaggi  ( Marocco, America Latina ecc.) ho sempre trasportato, io stesso, tutto il necessario.”

Il coast to coast che state per affrontare è il viaggio più impegnativo che avete mai fatto?

Gennaro “Secondo me ogni viaggio ha le sue difficoltà. L’anno scorso ho attraversato le Ande dall’Ecuador all’Argentina ed era impegnativo il tema dell’altitudine che ti toglieva molte energie. Questa volta affronteremo molte zone aride e con elevate temperature. Sarà una bellissima sfida.”

Enrico  “Non penso, anche se è difficile prevedere quello che può succedere in 3 mesi di viaggio con più di 6000 km. Però è ancora vivo nella mia memoria e nei miei ricordi il vento impetuoso della Patagonia e terra del fuoco, la pioggia della Caretera Australe, il freddo intenso degli altopiani Boliviani e della cordigliera blanca in Perù .Bisogna essere preparati ad affrontare e risolvere i vari contrattempi che inevitabilmente incontreremo.”

Come vi siete conosciuti, credo che il collante sia stata la bike ma come vi siete messi d’accordo per l’itinerario e l’organizzazione?

Gennaro “Hai detto bene, la bici è stato il collante. Ci siamo conosciuti in una struttura che ospita cicloviaggiatori a Trujillo in Peru, esattamente un anno fa. Enrico dall’Argentina andava verso Nord ed io verso sud. C’è stata subito sintonia e la promessa di un giorno pedalare insieme. È stato lui che mi proposto gli Stati Uniti coast to Coast. Riguardo l’organizzazione abbiamo lo stesso modo di pensare. Orientativamente abbiamo un itinerario però una volta che ci metteremo in viaggio che decidiamo che percorsi fare. Io sono Messico attualmente e Enrico in Italia. Abbiamo un appuntamento il 15 aprile a Los Angeles. Ci organizziamo via mail e infinite telefonate su Whatsapp.”

Enrico “Un incontro casuale è diventato nel tempo una bella amicizia.”

Come avete pianificato il percorso? Dormirete in tenda o opterete per i motel?

Gennaro “Seguiremo orientativamente la route 66, abbiamo molti posti che vogliamo attraversare quindi faremo molte deviazioni. Principalmente in tenda e Warmshower ( la app per cicloviaggiatori per chiedere e offrire ospitalità). Siamo fiduciosi di trovare molta ospitalità lungo il cammino”

Andiamo alle particolarità tecniche….che bici userete? Che gomme avete scelto? Quante borse e che tipo?

Gennaro: Partirò con una Salsa Marrakesh, gomme schwalbe 7000×38. Equipaggiamento ortlieb classic completo anteriore posteriore e borsa manubrio. Viste le alte temperature viaggierò molto leggero dividendoci il peso di molta attrezzatura che abbiamo in comune.

Enrico. “Io con la mia vecchia Cube 26 pollici, compagna fedele di gran parte dei mie viaggi”.

C’è una grossa differenza di età non vi preoccupa il fatto che potreste avere delle priorità “differenti”?

Gennaro. No per niente. Anzi di dirò di più, mi alleno molto in questo periodo perchè Enrico pur avendo più del doppio della mia età, è veramente forte in bici. Speriamo non mi lasci indietro. Secondo me siamo due generazioni a confronto, molti miei coetani si sentono già troppo “grandi” o troppo impegnati per affrontare certe sfide. Figuriamoci i coetani di Enrico. Vogliamo un pò dimostrare che a prescindere dall’età, la passione e la determinazione non hanno limiti e di sicuro non è mai troppo tardi per realizzare i propri sogni.

Enrico.Tre mesi insieme sono tanti, prima di partire bisogna preparare la nostra mente anche eventualmente a sopportarci. Ci unisce una grande passione.”

Cosa vi aspettate da questa nuova avventura?

Gennaro. “Mi aspetto la realizzazione di un grande sogno insieme ad un grande compagno di viaggio. Gli Stati Uniti mi regaleranno un’avventura unica e non vedo l’ora di cominciare a pedalare. Forse ho molti stereotipi sugli Stati Uniti e gli statunitensi quindi sarà il momento ideale per rivedere molte idee al riguardo.”

Enric. “Un altro sogno che cerco di realizzare perché anche alla mia età è possibile sognare.”

Ultima domanda ma forse la più bella…..perché lo fate?

Gennaro. La condizione del viaggio in bici mi fa sentire “vivo”. Penso che ogni essere umano ha un istinto di sopravvivenza incredibile però poche volte facciamo qualcosa per svegliarlo. Vivendo una vita sedentaria e non uscendo mai da ciò che ci siamo creato il nostro istinto tende a placarsi. Però, quando ti mettiamo in una condizioni diversa, il nostro istinto si sveglia. Senti il sangue che bolle, sei super attento a tutto quello che ti circonda e vivi tutto molto più intensamente. Consiglio davvero a tutti un viaggio in bici per sentirsi un pò più “vivi”. Grazie Domenico. Ci trovate su Facebook alla pagina Nomad 3.0 cros

Enrico “Perchè le emozioni che ho provato nei precedenti viaggi sono indescrivibili, ricordi che rimarranno per sempre impressi nella mia memoria. Perché intraprendere questa nuova avventura vuol dire incominciare mesi prima a prepararla, studiarla, viverla. Il viaggio inizia molto tempo prima.”

Che dire è stato un piacere conoscere due viaggiatori di lungo corso, due “ragazzi” che fanno apparire il mio “A Londra ma…in bici” un semplice scampagnata. L’augurio è che possano ottenere il massimo dal loro Coast to Coast e la promessa è quella di risentirli al ritorno.

Domenico

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