Primo tour sicurezza stradale

Circa 500 km pedalati, oltre 4000 metri di dislivello e più o meno 20 ore in sella.
No, non è il riassunto di un’impresa da professionista (anche se le gambe avrebbero qualcosa da ridire ), ma sono i numeri del primo Tour per la Sicurezza Stradale.
Un progetto nato quasi per caso, da una chiacchierata, ma cresciuto grazie all’impegno di Nadia Rivetti, delegata distrettuale dei Lions. Il suo merito quello di promuovere con convinzione questa iniziativa, e di seguirla passo dopo passo, percorrendo l’intera Sicilia in auto per garantire che ogni tappa fosse pronta ad accoglierci.

L’obiettivo? Parlare ai ragazzi delle scuole di un tema che ci riguarda tutti: gli incidenti stradali. Solo nel 2024, in Italia, hanno perso la vita quasi 1500 persone in strada, di cui oltre 200 erano ciclisti.
Numeri che fanno riflettere, e che pongono una domanda scomoda ma ricorrente:
“Ma ha davvero senso fare tutto questo?”
La mia risposta è semplice:
“Sì. Perché anche se riuscissimo ad evitare un solo incidente, salvare anche solo una vita… allora ogni pedalata, ogni parola, ogni chilometro sarà stato importante.”
Durante questo tour ho vissuto momenti davvero intensi. Due in particolare li porto nel cuore:
La partenza dalla mia cittadina, con il saluto del Sindaco: una presenza che, stranamente, mancava dai tempi della mia partenza per Londra. Polemiche a parte, ammetto cheil suo intervento mi ha fatto veramente molto piacere.

L’incontro con Giovanni, Un padre che ha vissuto l’impensabile: perdere un figlio, neppure diciottenne, travolto da un destino crudele sulla strada. Oggi trasforma quel dolore in forza, entrando nelle scuole con il cuore in mano, per far sì che altri genitori non debbano conoscere la stessa tragedia. Un esempio profondo di amore, coraggio e umanità.

Il tour è stato impegnativo, certo, ma anche carico di emozioni, incontri e condivisioni.
Non so se diventerà un appuntamento fisso. So solo che averlo fatto mi ha lasciato dentro una soddisfazione immensa (e gambe distrutte, sì, ma felici ).
Un ringraziamento speciale a Nadia Rivetti, e a tutti i Lions incontrati, sono stati fondamentali per “entrare” nelle scuole. La loro dedizione è stata un esempio concreto di come un’idea possa trasformarsi in un messaggio potente, quando c’è chi ci crede davvero.
Grazie anche alle centinaia di persone incontrate lungo il percorso, tra volti noti e nuove conoscenze che spero di rincontrare presto.
E un pensiero affettuoso alla mia inseparabile Miss Cini, che anche questa volta è stata al mio fianco senza mai mollare un colpo.

In fondo, l’ho fatto per loro.
Per i ragazzi.
Per chi non c’è più.
E per chi, grazie a un messaggio, potrà esserci ancora.
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